Carte spessorate

Le carte spessorate sono una variante delle carte cosiddette “normali”, dalle quali solitamente ereditano tonalità di colore e tipo di superficie, ma che hanno una peculiarità tutta loro.

Il grande vantaggio che possiamo ottenere dall’utilizzo dalle carte spessorate, è quello di mantenere lo stesso peso di uno stampato avendo però un maggior volume.

Questa caratteristiche è particolarmente vantaggiosa nei casi in cui si voglia ottenere uno spessore consistente (libri, riviste), anche in presenza di un numero esiguo di pagine.

Si possono trovare in commercio sia carte spessorate patinate, usate per lo più per riviste e cataloghi, che naturali, adatte per la stampa di libri (in questo caso è frequente l’utilizzo di carte spessorate di color avorio).

Ufficio Tecnico
Gabriele Valbonetti

I SIGG.RI KOENIG E BAUER

La parola KBA per le industrie tipografiche di tutto il mondo è sinonimo di efficienza, velocità e affidabilità, infatti le macchine da stampa prodotte dalla casa tedesca sono le più diffuse in tutti gli angoli del pianeta, ma pochi sanno che il nome dell’industria è la stessa dall’anno della sua nascita ed è l’abbreviazione dei cognomi dei due fondatori.

Friedrich Koenig (Eisleben 1774-Oberzec 1833) tipografo di professione in quel di LIPSIA ebbe l’intuizione di meccanizzare il torchio a mano, in uso da 360 anni per la stampa. Dopo aver girato in varie città in cerca di appoggi approdò a Londra dove la Rivoluzione industriale del XIX secolo, aveva tra i suoi benefici anche l’alfabetizzazione delle masse, qui conobbe il suo connazionale Andras Bauer che fornì il supporto economico per sviluppare e realizzare il suo sogno, l’invenzione e la diffusione delle macchine da stampa.

Nel 1814 realizzano una macchina per stampa tipografica piano-cilindrica a vapore che venne installata nella tipografia dell’editore Tom Bensley di Londra ed aveva una tiratura di 700-800 copie l’ora, raddoppiata col modello a due rulli inchiostratori. Il modello originale di Koenig e Bauer prevedeva una sola macchina piano cilindrica ma John Walter, proprietario del “Times” chiese di raddoppiarle per aumentare la tiratura. Le due macchine entrarono in funzione nella notte tra il 28 e il 29 Novembre 1814 stampando il TIMES alla velocità di ben 1.100 copie all’ora. L’introduzione di questa macchina rivoluzionò il modo di stampare quotidiani che fino ad allora erano stampati con torchi a mano Stanhope da numerosi operai.

Tre anni dopo l’installazione di Londra, il 9 agosto 1817, i due pionieri diedero vita in un antico monastero nei pressi di WURTZBOURG, alla società che ancora oggi porta il loro nome, la KOENIG & BAUER ,tra le prime industrie al mondo produttrici di macchine da stampa.

Ufficio Commerciale
Sergio Bacchelli

Bianca e volta a capriola

Bianca e volta è un termine tipografico per designare le due facciate contrapposte di un foglio di carta da stampare. Il termine viene usato nel linguaggio tipolitografico sia per decidere ad esempio cosa stampare in ‘bianca’ (lato A del foglio) sia cosa stampare nel ‘volta’ (lato B dello stesso foglio).

Per ottenere in un solo passaggio un foglio stampato con testi monocromatici e quadricromie abbiamo bisogno di quattro colori (ciano, magenta, giallo e nero).

Una macchina offset ad otto colori potrà stampare quindi contemporaneamente ad una velocità che si aggira su decine di migliaia di copie-ora, quattro colori in bianca e quattro in volta. Questo significa che il nostro foglio di carta (immaginiamo un 70 x 100) quando avrà attraversato in pochi secondi tutti gli otto gruppi stampa della macchina offset, sarà stampato da ambedue le parti con testi monocromatici e quadricromie.

Il pregio delle macchine offset che stampano in bianca e volta quadricromie (macchine ancora oggi molto costose), infatti è proprio questo: stampare il lato A (bianca) del foglio, quindi automaticamente e senza intervento del “macchinista” il foglio viene ‘rigirato’ dalla macchina stessa ed affidato ai rimanenti gruppi stampa per la stampa del lato B, ovvero la volta. La stampa di un foglio in una macchina offset bianca e volta è velocissima (alcuni secondi) ragion per cui, in genere, il suo uso diventa indispensabile laddove siano richieste alte o altissime tirature.

La stampa di un foglio in bianca e volta può essere fatta in due modi, o “normale” quando il lato lungo del foglio viene girato da destra a sinistra oppure a “doppia pinza o detto anche a capriola” (gergo tecnico usato dagli addette ai lavori) quando il foglio viene girato dal lato corto (obbligatorio per tutte le macchine con voltura automatica).

Leonardo Petrini
Direzione Tecnica

Grafiche MDM è lieta di annunciare che da qualche giorno è nato un nuovo portale www.iltuolibro.com

L’idea, nasce dalla esigenza di soddisfare tutti coloro che “vorrebbero pubblicare un proprio manoscritto” ma sono frenati dai costi di produzione o dal non capire se il proprio scritto possa interessare il pubblico.

Il sito quindi unisce le due cose. Propone gratuitamente allo “scrittore” di pubblicare una preview della propria opera e, tramite i social network di coinvolgere amici e conoscenti della volontà di pubblicarlo.

Questi, potranno prenotarne una copia e, raggiunto il target necessario di amici che prenotano, si procederà alla stampa del volume. Importante notare che la somma che si mette a diposizione, sarà prelevata solo ed unicamente se nell’arco dei 150 giorni dedicati alla raccolta delle prenotazioni, il volume raggiungerà il target (numero sufficiente di sostenitori) e verrà quindi realizzato, altrimenti il progetto di crowdfunding terminerà e si chiuderà senza che nessuno dei potenziali lettori investa nulla.

Realizzato il volume, tutti coloro che lo avranno prenotato, riceveranno una copia dell’edizione……..

Si tratta di un nuovo modello editoriale che permette allo scrittore di raggiungere il proprio sogno attraverso la raccolta fondi dei futuri lettori.

Il sito, prevede comunque tante attività di web marketing atte a raggiungere potenziali lettori, incuriositi, che possano partecipare alla iniziativa, anche oltre le amicizie conoscenze dirette dell’autrice/autore.

Qualora, come auspicato il volume possa andare oltre il target prefissato che è la somma necessaria per coprire i costi di produzione e spedizione, quando venduto ulteriormente sarà diviso al 50% con lo scrittore come formula di rimborso spesa per il tempo impiegato per la realizzazione del libro.

Attraverso il portale www.iltuolibro.com si può dunque realizzare il sogno di uno scrittore emergente dandogli la possibilità di farsi conoscere dal pubblico con le proprie opere.

Come si crea un Pantone

Il nome Pantone deriva dall’omonima società statunitense che, nel 1962, ha introdotto una delle innovazioni più importanti nel design moderno: una nuova tavolozza di colori che ha rivoluzionato il mondo del design e della tipografia (ma anche dell’industria chimica!).

I colori Pantone sono spesso indicati con il nome di “tinte piatte” (o spot colors) e sono utilizzati dai centri di stampa professionali in tutto il mondo. Sono consigliati quando, per un lavoro, è necessario disporre di un colore che sia coerente al 100% con quello che visualizziamo sul monitor di un pc. In pratica, rappresentano un insieme di colori che sono “standardizzati” per tutte le stampanti esistenti.

Il sistema Pantone è stato messo a punto negli anni ’50 per poter classificare i colori e “tradurli” nel sistema di stampa a quadricromia grazie ad un codice. I colori, coi relativi codici, sono quindi inseriti in un catalogo, denominato in italiano “mazzetta“, dove è possibile “sfogliarli” e selezionarli. Ogni colore nel sistema Pantone ha un nome o un numero univoco. La maggior parte dei designer e delle tipografie possiedono (o almeno dovrebbero) una mazzetta Pantone, che utilizzeranno quando dovranno selezionare un colore specifico per un lavoro.

Esistono anche diverse opzioni di colore Pantone “metallico”. Vengono spesso utilizzati nella creazione di identità aziendali e nel logo design, in quanto necessitano più di altri della massima coerenza sia in fase di progettazione che di stampa.

A prescindere dal numero di copie da stampare, il colore risultante sarà il medesimo per tutte. A differenze dei colori CMYK, i colori Pantone possono essere più costosi! Per questo motivo, vengono generalmente utilizzati solo per lavori limitati all’uso di 1-3 colori.

La mazzetta Pantone viene usata principalmente nella stampa offrendo precisi riferimenti dei colori per aiutarti a trovare esattamente il colore che stai cercando. È importante ricordare che il Pantone definisce i colori secondo la convenzione CMYK, non RGB. CMYK è l’acronimo di Cyan, Magenta, Yellow, e Black (Turchese, Magenta, Giallo e Nero). Il bianco nella stampa offset non è incluso, perché è generalmente il colore della carta su cui si stampa.

L’utilizzo del Pantone è semplice, basta andare nell’indice e cercare il numero di pantone richiesto dal cliente, una volta trovato si possono vedere le percentuali dei colori da utilizzare per la creazione dello stesso, preparati e pesati i vari colori basta miscelarli bene con una apposita “paletta” ed il gioco è fatto.

Leonardo Petrini

Direzione Tecnica

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