Ma che cos’è il print on demand? 

È un sistema di stampa a tecnologia digitale bianco e nero o a colori ad alta velocità e a basso costo, diverso dalla stampa tipografica tradizionale (offset) ma di pari qualità e più costante nella tenuta del colore.

On demand vuol dire?

A richiesta. Ciò significa che si può stampare quando ti serve e nella quantità che effettivamente ti occorre. Lo si può aggiornare o correggere da una tiratura all’altra, eseguendo anche personalizzazione da una copia all’altra.

Quali vantaggi offre?

-completa eliminazione dei costi e dei tempi relativi ai passaggi intermedi (impianti, pellicole, lastre);

-rapidità dei tempi di stampa;

-possibilità di effettuare tirature limitate e di stampare successivamente, anche in tempi differenti, le copie che di volta in volta occorrono;

-possibilità di modificare o aggiornare lo stampato nelle ristampe successive;

-abbattimento dei costi di magazzino.

A chi conviene?

Agli editori, innanzitutto, specie se non intendono riempire il magazzino dei libri invenduti. Fino a 1000-1500 copie, la stampa digitale offre tutti i vantaggi e non costa di più: ma permette di stampare un po’ per volta, ad esempio tirature di 200-300 copie;

Alle associazioni (scuole, sindacati, circoli, aziende, ecc.) che hanno bisogno di produrre piccole pubblicazioni (non solo libri: dispense e altre forme di agile comunicazione stampata) ;

Agli autori, che vogliono autoprodurre le proprie opere (a basso prezzo) e farle circolare con una distribuzione mirata e selezionata;

Alle aziende, in generale per piccoli lavori di marketing, per riunioni, eventi, fiere, o per effettuare campagne di direct marketing attraverso personalizzazione one to one, ecc..

Alle agenzie grafiche, per rispondere velocemente a lavori urgenti;

Perchè puntare sulla stampa digitale?

L’indagine fatta da Infotrend prevede una ristrutturazione del settore produttivo. Nell’anno 2020, il declino delle tirature di stampa si arresterà definitivamente.

La riduzione delle tirature di stampa costringerà l’industria tipografica ad ampliare il portafoglio dei servizi a valore aggiunto e solo chi sarà già all’interno del mercato e avrà avuto il tempo di fare esperienza e ottimizzato i processi potrà concorrere in un mercato che sarà sempre più digitale a discapito dei mezzi tradizionali di stampa off-set

L’indagine evidenzia anche come, sempre entro l’anno 2020, un lavoro di stampa su cinque richiederà tirature di una sola copia. Oggi, più della metà di tutti i lavori di stampa è inferiore alle 2.000 copie

Servizi a valore aggiunto:

La principale crescita dei profitti nei prossimi 2-5 anni non potràche provenire dalla stampa digitale a colori e bianco e nero

Elemento vincolante dei profitti di un’azienda tipografica non sarà né la tiratura né il tempo, bensì la complessità dei lavori.

Gli acquirenti di lavori di stampa attribuiscono infatti molta importanza alla complessità della rilegatura o della finitura, e ad altri servizi accessori come la personalizzazione.

Per quanto i lavori semplici (per lo più stampa di fogli singoli) possano essere molto più numerosi, gli introiti provenienti dagli stessi sono indubbiamente inferiori e decisamente meno remunerativi. Per poter affrontare con successo le nuove sfide del settore.

La comparsa del fattore tempo.

In passato, l’obiettivo principale degli stampatori era quello di vendere un servizio fondamentale….il tempo.

Un lavoro di stampa richiedeva in passato mesi, poi settimane ed ora solo giorni o in alcuni casi ore.

Una volta gli acquirenti pagavano un sovrapprezzo per i servizi urgenti. Ora questo non succede più, e molti stampatori si conquistano spesso un lavoro solo perché sono in grado di gestire con puntualità le sempre più complesse richieste della clientela.

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La brossura è un tipo di rilegatura per libri o brochure che superino i 2-3 millimetri di spessore totale.

Tale legatura si ottiene incollando sul dorso delle segnature (ottavi, dodicesimi, sedicesimi, ventiquattresimi, trentaduesimi, a seconda di quante pagine contengono) una copertina di cartoncino e poi rifilando sui tre lati. Nel caso di stampa digitale non ci si trova, normalmente, di fronte a segnature, ma a singole pagine stampate.

La legatura in brossura può essere di due tipi: fresata (prima dell’incollatura le segnature vengono raccolte e tagliate con una fresadal lato della piega in modo da permettere una maggiore penetrazione della colla) o a filo refe (le segnature vengono cucite al centro con un filo di cotone, lino, canapa o sintetico e poi incollate). Il primo tipo è di fattura più rapida ed economica, il secondo resiste di più all’usura.

Esiste inoltre, specie per le rilegature di pregio, il classico libro in brossura cucita, per cui si usava spesso il filo di seta, preferito per la resistenza e la delicatezza nei confronti della carta. La rilegatura avviene su copertina in cartonato, che può avere dorso quadro o tondo, oltre a una fettuccia in tela a cui talvolta è applicato un nastro che funge da segnalibro.

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