Con l’avvento della stampa digitale in tipografia vi è stata una vera e propria rivoluzione. Basti pensare a solo qualche anno fa quando per stampare poche copie di un qualsiasi lavoro i costi diventavano quasi proibitivi.

Oggi come detto con la stampa digitale questo problema è stato risolto. Inoltre oggi si riescono ad ottenere stampe digitali che sono equiparate quasi alle stampe in offset.

Un altro vantaggio certamente non da meno della stampa digitale è la possibilità di inserire dati variabili non aumentando il prezzo finale. Nella stampa offset dobbiamo ricordare che ogni modifica deve essere impressa su lastra e quindi se si hanno dati variabili i costi diventano elevati mentre in quella digitale non è così.

Cosa sono i dati variabili? Sono dati che cambiano da una stampa all’altra ad esempio se abbiamo una lettera da inviare ai nostri clienti, possiamo già stamparla con inserito l’indirizzo del cliente e il testo possiamo personalizzarlo con il nome della persona a cui stiamo scrivendo.

Come fare per stampare con dato variabile? Basta inviare alla tipografia il file da stampare uguale per tutti e in un file di Excel con i dati da inserire (bisogna che qui però ogni colonna sia un campo diverso e ogni riga un record, ad esempio nella prima colonna il nome e cognome o ragione sociale, nella seconda la via con numero civico, nella terza il cap, nella quarta la città, nella quinta la provincia e nella sesta il bome del responsabile).

La stampa con dato variabile è sicuramente uno dei vantaggi della stampa digitale.

Davide Dall’Agata

Reparto Prestampa

L’avviamento e la tiratura

 FASE DI AVVIAMENTO

È la fase più impegnativa dove emerge la vera professionalità dell’operatore di stampa. Sono fondamentali la precisione e il rispetto dei tempi. Con macchine di ultima generazione la durata media e complessiva delle operazioni di avviamento deve essere inferiore ai 20 minuti circa (eccetto lavori speciali).

La fase di avviamento si divide in tre parti:

– avviamento per il registro di stampa

– avviamento per la gestione del colore

– ottenimento del foglio di riferimento

FASE DI TIRATURA

Prima di passare alla fase effettiva di tiratura l’operatore deve eseguire la seguente procedura:

– lavaggio cilindri caucciù

– togliere gli scarti all’uscita

– azzerare il contacopie e accendere l’antiscartino

– pianificare il numero di fermi per cambio bancale

– mettere una mazzetta di fogli bianchi per la partenza

– partenza (inserire il segnalino e azionare il contacopie)

– ad ogni fermo macchina inserire il segnalino.

Definito il “foglio di riferimento” l’operatore da inizio alla fase di tiratura, il momento più importante del processo di stampa. Infatti, durante la tiratura non si può tornare indietro: ogni foglio buono che passa in macchina è un semilavorato che «pesa» nel bilancio economico aziendale. Durante questa operazione è importante non commettere errori. 

Nella fase di tiratura è meglio evitare fermi macchina e non eseguire modifiche (profilatura dei calamai) fino a quando la macchina non è stabilizzata (150 copie circa). Durante la tiratura lo stampatore dovrà controllare (ogni 50-100 copie) l’andamento di stampa e verificarne la corrispondenza con il foglio campione.

Leonardo Petrini

Direzione Tecnica

IL DENSITOMETRO IN SALA STAMPA.

Il mondo delle arti grafiche e, nel caso specifico di Grafiche MDM, della stampa offset a foglio, poggia parte delle proprie modalità produttive sull’utilizzo di alcuni strumenti che nelle mani di un operatore esperto, possono aiutare l’azienda nel mantenimento dello standard produttivo prefissato. Uno di questi strumenti è il densitometro.

Chiunque abbia assistito alla produzione di uno stampato offset avrà di certo “visto all’opera” tale strumento.

Per capire la funzionalità e il reale valore dell’utilizzo del densitometro in sala stampa dobbiamo fare un passo indietro e capire cosa significa misurare la densità di un colore.

La densità è la misura della riflettanza di un’area stampata. Prendiamo come esempio la carta bianca (non stampata): rifletterà gran parte della luce che la colpisce e si avrà una densità molto bassa. Un inchiostro nero stampato sulla carta determinerà una riflettanza di luce molto minore e se ne avrà una densità più alta di inchiostro.

Il densitometro ha proprio la funzione di misurare questo valore per determinare quale carica hanno gli inchiostri sul foglio stampato.

L’importanza di tale misurazione nasce dall’esigenza di dare una parametrizzazione agli equilibri di stampa tra gli inchiostri per ottenere uno stampato conforme, oltre che alle aspettative del cliente, agli standard internazionali del settore.

La corrispondenza tra prove colore certificate, soft proofing e stampato finale passa anche dalla misurazione densitometrica del foglio che il macchinista analizzerà con cura e metodo.

L’attinenza ai valori densitometrici, definiti da Fogra come standard ISO, servirà allo stampatore per gestire in maniera più veloce e sicura le tipologie di carta (per esempio usomano e patinata “chiederanno” valori densitometrici diversi) e per tenere monitorata in termini cromatici l’intera tiratura del foglio in stampa. Tutto questo, oltre che per una maggior sicurezza dell’azienda grafica, va a vantaggio del cliente che si ritroverà in mano uno stampato di qualità più elevata.

Reparto Pre-Stampa

Alex Crini

Il retino stocastico, detto anche retino FM o a modulazione di frequenza, è un sistema di riproduzione di stampa basato sulla distribuzione random o semi random dei punti che compongono il retino di stampa, esulando quindi dal concetto di “rosetta” tipico dei retini tradizionali AM o a modulazione di ampiezza.

I retini FM si differenziano dai retini tradizionali perché basati sulla variazione di frequenza tra un punto e l’altro e non sulla dimensione del punto stesso. La dimensione del punto FM rimane quindi fissa. I CTP più performanti ed evoluti possono scrivere lastre utilizzando punti fino a 10 micron, quindi di dimensioni piccolissime.

Ma quali sono i vantaggi di un retino FM rispetto ad un retino tradizionale AM?

Partendo dall’aspetto qualitativo dello stampato i punti di piccole dimensioni come il 10 micron permettono una definizione molto elevata nella riproduzione delle immagini garantendo dettaglio.

Grazie poi alla sua forma ed alla sua composizione il retino FM permette di evitare i fastidiosi effetti moirè in cui sovente si incappa con l’uso dei retini AM, specialmente quando si stampano texture di piccole dimensioni (tessuti, trame ecc) o se ci inoltra in lineature “estreme” ed inclinazioni di retino particolari.

Anche i piccoli difetti di fuori registro dello stampato sono “mascherati” dalla retiantura stocastica.

Dal punto di vista prettamente della produzione si può affermare con certezza che i retini stocastici incidono in maniera positiva sul consumo di inchiostro diminuendolo, in alcuni casi, in maniera anche molto importante.

Quindi tutto oro ciò che è retino a modulazione di frequenza? Diciamo di no.

I retini FM, perché formati da punti di dimensioni molto ridotte, possono complicare la gestione cromatica del macchinista in fase di stampa. Diventa importantissimo, per evitare problemi con i lavori stocastici, un frequente controllo degli output di prestampa e, soprattutto, una costante e minuziosa tenuta del setting corretto della macchina da stampa. Bagnature pulite, Ph corretto, prodotti di qualità in sala stampa, regolazione delle pressioni metodiche e tenuta dei caucciù sono fondamentali per la buona riuscita di uno stampati FM.

Dal punto di vista della qualità dello stampato si possono riscontrare alcuni piccoli aspetti negativi dei retini FM come una lievissima diminuzione dei contrasti e soprattutto una leggera sensazione di granulosità dell’immagine, quasi fosse sabbiosa all’occhio.

Va quindi valutato a monte l’utilizzo di un retino stocastico in relazione al lavoro e tenendo in considerazione gli aspetti produttivi a cui si vuole dare importanza in quel momento.

Reparto Pre-Stampa

Alex Crini

La cianografica è un documento di stampa a bassa qualità, lo scopo principale della cianografica è poter controllare l’imposizione e contenuto delle pagine. Viene rilasciata dal reparto prestampa per permettere al cliente, di controllare e confermare il lavoro (visto si stampi), per poi procedere alla stampa.

Se si utilizza il sistema web approval, il cliente si collega tramite link e password inviato dal reparto prestampa e a mano a mano che le pagine sono processate dal flusso vengono rese disponibili in rete per il controllo e approvazione.

Il nostro flusso di stampa genera in automatico un report in pdf, dove sono segnalati, immagini in bassa qualità, rgb e font mancanti.

Nel caso di libri le segnature, devono rispecchiare esattamente la posizione delle pagine che poi saranno piegate a ottavi, sedicesimi, trentaduesimi, ecc. e successivamente rilegate a punto metallico o brossure.

La cianografica non permette comunque di valutare il colore o la qualità dello stampato finale in quanto non è valida come prova colore.

Cianografica e prove colore, sono indispensabili per il miglior risultato in stampa.

Reparto Pre-Stampa

Tania Ruffilli

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