I colori Pantone sono spesso indicati con il nome di “tinte piatte” (o spot colors) e sono utilizzati dai centri di stampa professionali in tutto il mondo. Sono consigliati quando, per un lavoro, è necessario disporre di un colore che sia coerente al 100% con quello che visualizziamo sul monitor di un pc.

In pratica, rappresentano un insieme di colori che sono “standardizzati” per tutte le stampanti esistenti. Il sistema Pantone è stato messo a punto negli anni ’50 per poter classificare i colori e “tradurli” nel sistema di stampa a quadricromia grazie ad un codice. I colori, coi relativi codici, sono quindi inseriti in un catalogo, denominato in italiano “mazzetta“, dove è possibile “sfogliarli” e selezionarli.

Ogni colore nel sistema Pantone ha un nome o un numero univoco. La maggior parte dei designer e delle tipografie possiedono (o almeno dovrebbero) una mazzetta Pantone, che utilizzeranno quando dovranno selezionare un colore specifico per un lavoro.

Esistono anche diverse opzioni di colore Pantone “metallico”. Vengono spesso utilizzati nella creazione di identità aziendali e nel logo design, in quanto necessitano più di altri della massima coerenza sia in fase di progettazione che di stampa.

A prescindere dal numero di copie da stampare, il colore risultante sarà il medesimo per tutte.

L’utilizzo del Pantone è semplice, basta andare nell’indice e cercare il numero di pantone richiesto dal cliente, una volta trovato si possono vedere le percentuali dei colori da utilizzare per la creazione dello stesso, preparati e pesati i vari colori basta miscelarli bene con una apposita “paletta” ed il gioco è fatto.

Solitamente si stampa con i quattro colori base cyan-magenta-giallo-nero ma quando oltre alla quadricromia si ha anche una tinta piatta per un fondo oppure un logo, questo in gergo viene definito dagli addetti ai lavori il “5° colore pantone”.

Leonardo Petrini

Direzione Tecnica

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