Realizzare libri di pregio, non è mai una scelta banale. Di certo non semplice. Bisogna avere passione e amore per l’odore dell’inchiostro che impregna carte speciali. E’ necessario conoscere minuziosamente le materie prime che verranno utilizzate e saperle dosare, in un gioco di prestigio tra alchimia e alta cucina.

Per questo ho scelto di stampare con Grafiche MDM, riconoscendo in loro le doti artigianali di chi rende la manifattura un’arte. Avevo tra le mani la realizzazione di un volume di pregio e la consapevolezza di andare sul sicuro una volta scelta la storica stamperia di Forlì: Criminal Tattoos.

L’autore del libro è Nicolai Lilin, scrittore di origini siberiane naturalizzato italiano, autore del best seller “Educazione siberiana”, libro culto, pubblicato in 23 lingue, distribuito in 20 paesi nel mondo e divenuto, nel 2013, un film di successo (3 candidature Nastro D’argento e 12 ai David di Donatello) grazie alla regia di Gabriele Salvatore e all’interpretazione magistrale di John Malkovich.

“Criminal Tattoos è una raccolta di tatuaggi di criminali onesti dei giorni nostri, un viaggio di un confessore silenzioso che vuole condividere la sua arte senza svelarne i segreti”

Oltre 100 tatuaggi, vere e proprie opere d’arte incise sulla pelle e, ora, sulla carta, in un primo volume che si racconta attraverso le immagini, senza mai svelarne i segreti poiché il tatuatore è come un confessore che mai rivelerà le storie segrete divenute simboli.

Da pochi giorni Criminal Tattoos volume 1 è disponibile direttamente sul sito dell’artista nicolaililin.it in tiratura limitata.

“Un tatuaggio non è semplicemente un disegno. Vedi, un tatuatore è come un confessore. Lui scrive la storia di un uomo sul suo corpo. Le vite dell’uomo possono sembrare tutte simili. Si nasce, si cresce, ci s’innamora, si fanno figli, si lavora, si muore. Alcuni si godono la vita, altri no. Ma noi Siberiani, Kolìma, la combattiamo.

Giovanni Scafoglio

Carta e cartone nell’era post Covid.

Nessuno può dire se e quando usciremo dalla terribile emergenza sanitaria legata al Covid così come nessuno, al momento è in grado di poter affermare con certezza che non ci saranno nuove pandemie o emergenze sanitarie legate a prossimi Coronavirus.
Quello che è certo è che carta e cartone oltre ad essere le superfici su cui il covid ha vita più difficile (magari perché è un virus analfabeta? Sic!) sono anche gli strumenti più ecologici e green per poter affrontare il mondo che ci attende dall’altro lato di questo tunnel.

Il settore ha già dimostrato una forte propensione all’innovazione e velocità di pensiero rispondendo in modo rapido alle esigenze e ai cambiamenti imposti dalla pandemia. Sono tante le idee che imprenditori dinamici e reattivi hanno proposto al mercato, dai nostri copri maniglioni in cartone per la spesa sicura: gli ormai famosi Keeper al Keat, sistema innovativo realizzato per il mondo della ristorazione.

Stesso discorso vale per il mondo del packaging, una strada aperta anni fa da Apple e ormai irrinunciabile: usare carta e cartone ed eliminare la tanto odiata e nociva plastica per confezionare i prodotti. Ma perché è cosi importante il packaging?
Prima di tutto perché è il primo contatto che avviene tra prodotto e cliente, quindi se è Green e ci protegge dai virus non esiste biglietto da visita migliore.

E’ fondamentale perché protegge il “bene” venduto da fattori esterni quali urti, contatto con altri oggetti esterni, ma anche da contaminazioni da parte di agenti chimici, fattore da non sottovalutate per poter assicurare la qualità dal produttore al consumatore (come si diceva una volta).

Ultimo ma non trascurabile elemento è quello di proteggere l’oggetto e il consumatore finale dalle manipolazioni degli utenti che compongono la filiera distributiva, come scrivevo poco prima: partendo dal produttore per arrivare all’utilizzatore finale.
Forse il coronavirus non ci ha migliorati, per alcuni ci ha addirittura peggiorati, di certo però non potremo sottrarci dal confrontarci continuamente con esso e con un nuovo concetto di ecologia, perché i problemi ecologici saranno la frontiera economica del futuro.

Una volta era la religione a indicarci i peccati mortali, gli errori da non commettere e la morale da seguire, oggi è l’ecologia a determinare i comportamenti e i nuovi peccatori. Una volta era la religione a terrorizzarci con il Giudizio universale alla fine dei tempi. Oggi è il consumatore che grazie ai social è in grado di mettere alla gogna i gli errori di comunicazione dei produttori, a volte determinandone un irreversibile calo delle vendite e della popolarità del brand.

Giovanni Scafoglio

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