LA ROTATIVA

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LA ROTATIVA

Il nome rotativa deriva dal fatto che tutti gli organi che provvedono alla stampa sono cilindri in rotazione, per cui si ottengono elevate velocità di produzione. La rotativa, introdotta nel 1846 daR. Hoe per la stampa tipografica dei quotidiani, ha come caratteristica fondamentale la forma di stampa cilindrica in continua rotazione; ciò consente un elevato rendimento.

Le moderne rotative a bobina, consentono la stampa simultanea su entrambe le facce del foglio. Strutturalmente, tutte le rotative sono analoghe variando il numero e il tipo dei cilindri secondo il modo di stampare (offset, rotocalco; a uno o più colori, ecc.): il foglio di carta viene fatto passare fra i cilindri stampanti, asciugato e, secondo le macchine, piegato; da ciò l’enorme successo della rotativa nel campo dei quotidiani che non richiedono ulteriori lavorazioni (legatura, cucitura, ecc.) dopo la piegatura.

L’organo principale di una rotativa è l’unità stampante costituita da due terne di cilindri, portaforma, di pressione, intermedio rivestito di gomma (nella offset); essa è compresa entro un’incastellatura della macchina insieme con i gruppi inchiostratori; le posizioni relative dei cilindri e dei gruppi inchiostratori variano secondo il tipo di stampa.

Oggi le nuove tecnologie hanno portato le macchine rotative ad essere sempre più veloci e performanti e negli ultimi 20 anni si è visto un continuo aggiornamento di queste macchine ,infatti fino agli inizi degli anni 90 del secolo scorso, le rotative erano prevalentemente a 16 pagine con velocità di punta di 15/20.000 copie orarie nel formato classico A4 da li in poi hanno fatto la comparsa le prime macchine cosiddette a doppio giro perché raddoppiando il diametro del cilindro stampa era possibile avere rotative che stampavano 32 pagine, oggi le grandi aziende editoriali si son dotate di rotative che vanno da 48 pagine fino a un massimo di 96 con velocità di punta che possono arrivare anche a 50/70.000 copie ora.

Ogni rotativa è provvista di un gruppo automatico per l’alimentazione della carta, che provvede a sostituire la bobina esaurita, senza fermare la produzione, di dispositivi per l’essiccamento rapido dell’inchiostro, con relativi forni di asciugatura del foglio prima che questo entri nei coni di piega; inoltre il pulpito è dotato di dispositivi per il controllo della tensione della carta, di lettori stroboscopici per il controllo del registro e di un gruppo finale di uscita dotato di taglierina, impilatrice, piegatrice per trasformare i fogli o il nastro in segnature o in stampato finito; le rotative per stampa a colori hanno dispositivi per il riempimento dei gruppi inchiostratori e il dosaggio degli stessi.

Sergio Bacchelli
Ufficio Commerciale

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