L'inchiostrazione!!!

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Gli aspetti tecnici e le considerazioni da valutare attentamente, allo scopo di soddisfare appieno le aspettative dei nostri Clienti, non possono trascurare quelli della inchiostrazione e macinazione.

Non solo per quanto riguarda il tipo di stampa in funzione del risultato voluto, ma devono integrarsi alla perfezione con tutte le componenti, partendo dalla carta sulla quale verranno impressi, al tipo di asciugatura, piuttosto che la resistenza o ancora meglio come si comportano assieme, come reagiscono con tutti gli altri prodotti con i quali verranno a contatto nel processo produttivo ecc..

Le principali caratteristiche degli inchiostri offset

Parlando in termini generali, si può dire che l’inchiostro è composto principalmente da due elementi, il veicolo o vernice e il pigmento o materia colorante; approfondendo lo studio si apprende che nella fabbricazione dell’inchiostro intervengono numerosi componenti (oli minerali, oli vegetali, resine, solventi organici, additivi vari ecc.) che variano in rapporto con le esigenze del lavoro, dei tipi di carta e dell’uso a cui sono destinati gli stampati.

Le caratteristiche principali dell’inchiostro offset sono:

Il tiro. Il tiro è una proprietà inerente alla natura degli inchiostri ed esprime la resistenza della pellicola di inchiostro a rompersi in direzioni opposte.

Il tiro è necessario per mantenere aperto il retino delle illustrazioni, in modo che i puntini rimangano stampati con la massima densità e al medesimo tempo siano nitidi.

Quando il tiro dell’inchiostro è più elevato della resistenza alla trazione della superficie della carta, si produce lo strappo.

La trasferenza. E’ la proprietà che deve avere l’inchiostro per passare dalla lastra al supporto da stampare. La trasferenza dell’inchiostro dal calamaio e dalla lastra al supporto da stampare dipende da una serie di elementi come:

La superficie e l’insieme delle composizioni della carta (porosità, compressibilità, lisciatura, ecc.). La viscosità dell’inchiostro dev’essere in rapporto con la porosità della carta per favorire la trasferenza. Generalmente, diminuendo la viscosità e di conseguenza la consistenza, aumenta la trasferenza dell’inchiostro e nella misura in cui questa diminuisce si favorisce la penetrazione immediata nel supporto dal tipo e condizione del caucciù.

La pressione: nell’aumentarla si accorcia la lunghezza delle fibre della carta allargando così

il loro diametro, per cui l’inchiostro è maggiormente forzato a penetrare nei pori della carta.

Dalla velocità e dal diametro dei cilindri della macchina: a velocità maggiore, minore

è il tempo di contatto e più breve è il contatto meno inchiostro penetra nella carta.

Inchiostrazione e Macinazione

L’inchiostro viene introdotto nel calamaio e da qui passa al gruppo di macinazione, formato da numerosi rulli di diverso diametro che ruotando rendono fluido l’inchiostro stesso. Alcuni di questi rulli hanno anche un movimento trasversale, che consente di rendere uniforme la distribuzione dell’inchiostro sulla lastra. La lastra è avvolta su un cilindro e viene toccata dai rulli bagnatori e dai rulli inchiostratori. I primi vi trasferiscono un velo di acqua di bagnatura, generalmente una soluzione di acqua e additivo preferibilmente anche con alcol isopropilico, i secondi l’inchiostro. Gli inchiostri, che sono grassi, aderiscono solo alla parte lavorata della lastra (grafismo), mentre l’acqua, per il principio di idrorepellenza, non bagna gli stessi grafismi perché respinta dall’inchiostro (grasso). L’acqua di bagnatura serve quindi a definire con precisione i contorni dei grafismi. Il rapporto fra acqua di bagnatura e inchiostro non è costante, varia ovviamente in funzione di altri parametri come la velocita di trasferimento. È fondamentale che il rapporto sia equilibrato e questo richiede notevole padronanza del processo da parte degli operatori. La lastra trasferisce quindi le immagini sul telo di caucciù, che riceve l’inchiostro ma non l’acqua, il quale trasferisce la stampa sul foglio con l’ausilio del cilindro di contropressione. Questo metodo è anche chiamato “stampa indiretta”.

La macinazione e la distribuzione dell’inchiostro hanno una notevole importanza nel risultato finale della stampa offset.

Il gruppo costituisce un blocco a sé nella costruzione della macchina.

Una buona inchiostrazione della lastra dipende in massima parte dalla giusta disposizione dei rulli macinatori.

Il movimento traslatorio assiale, che generalmente ha origine dal cilindro lastra, è regolabile da zero a un massimo di 8-10 cm.; è conveniente mantenerlo costantemente nella posizione massima di sfruttamento.

I rulli inchiostratori sono quattro, di diametro differente per favorire un’inchiostrazione uniforme priva di “riporto” o discontinuità.

Leonardo Petrini

Direzione Tecnica

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